domenica 21 febbraio 2010

Il ritorno


Dopo mesi di assenza eccomi di ritorno...sarà stato l'inverno, il freddo, le occupazioni, la pigrizia...ma di certo non è stato perché non avessi cose da dire.
Mesi intensi, fatti di viaggi avanti e indietro da Parigi (ormai da gennaio studio lì una settimana al mese all' Ecole des hautes études en sciences sociales che si trova nel 7° arrondissement, lungo un vialone che va dalla Senna a Montparnasse); fatta di pensieri, preoccupazioni, esitazioni, sorrisi, incazzature, sogni e tanto studio del francese.
In realtà mesi piuttosto normali, come tutti più o meno possono vivere...La differenza è stata un'altra. Avrei anche avuto voglia di scrivere e raccontare i cambiamenti che stavano avvenendo ma avevo bisogno di un pò di tempo per immagazzinarli e recepirli.
Andare a Parigi è un gran passo, non per il fatto in sé ma per la scelta che c'è dietro. Purtroppo l'ostinazione a non fuggire si è rivelata sempre più spesso controproducente e non aggiungo quanto la ricerca in Italia perda credibilità e sovvenzioni statali ogni giorno che passa. Parigi come prova. Parigi come possibilità di essere qualcosa di diverso. Parigi come "so benissimo che non è cambiando luogo che risolverò i miei problemi, ma forse anche sì". E poi Parigi val bene una messa. No?
Eccomi dunque di ritorno, un pò più internazionale ma anche un pò più italiana...eh si perché ho sperimentato che quando sei all'estero e gli altri scoprono che sei italiano, iniziano parlandoti del gran comico/cabarettista/paroliere che abbiamo a capo del governo. E ci sta. Ed io non mi potrei trovare più d'accordo ecc. Però poi quando ti insultano il Paese dove vivi, nonostante non si sia affatto nazionalisti, un pò i coglioni girano. Insomma ma i francesi non ce l'hanno i loro fatti a cui pensare? Poi torno in Itala più orgogliosa e fiduciosa. Accendo la maledetta televisione e al Festival di Sanremo una monarchia stonata è in finale, la banda dei carabinieri suona Guerre stellari, Maurizio Costanzo replica il suo show, Bersani è l'ombra del suo partito e Scajola è osannato. Spengo la televisione. Accendo il computer e questa volta prenoto un volo di sola andata!

2 commenti:

  1. Io parlavo con un amico francese di mio fratello e non è che Sarkozy sia Che Guevara!!!! I francesi farebbero meglio a pensare ai loro di problemi! E sono tanti. Il problema di Berlusconi è questo: ci fa sputtanare a livello internazionale! Ciao Fra

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  2. tra l'altro, rimanendo in tema di festival, Cristicchi mi ha fatto morire dalle risate! grandissimo!!

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