domenica 28 febbraio 2010

Les allumés


Di solito non leggo La Repubblica, ma devo confessarvi che il sabato la compro sempre perché cedo alla tentazione di quello splendido inserto (con un pò troppa pubblicità forse) che è D.
La scorsa settimana c'era quest' articolo di Sandro Veronesi, autore di Caos Calmo, sul lavoro "The illuminati" del fotografo Evan Baden.

Non so bene perché ma le foto mi sono piaciute tantissimo.
Ritratti di persone (per la maggior parte ragazzini) retroilluminati dagli schermi accesi di notebook, ipod, cellulari ecc...Un'idea semplice in realtà. Scene assolutamente normali e quotidiane... in questo momento io stessa probabilmente mi trovo nella medesima situazione: immersa nel cupo grigio che arriva da fuori, non ancora troppo buio da farmi accendere una lampada ed allumée, quindi, dal mio pc!
Niente di nuovo verrebbe da dire...ma fermare questo momento con uno scatto fa cambiare prospettiva al tutto.
Una luce che inquadra gli ovali dei volti e fa scintillare le pupille rapite e perse nella sorgente metallica che abbiamo sempre di fronte.
Una luce che ricorda quella delle tele dei fiamminghi... La ragazza col turbante di Vermeer per esempio...

Una luce artificiale. Fredda. Come se la tecnologia fosse ormai una protesi costante della nostra esistenza, unica forma in grado di "illuminarci", tenerci in vita e metterci in relazione con gli altri.

mercoledì 24 febbraio 2010

Post mattutino sine foto

un post veloce veloce che poi devo mettermi a studiare...
Ho iniziato questa settimana all'insegna di sette buoni propositi (uno per giorno, non di più!) e volevo raccontarvi una sciocchezza successami ieri.
Il proposito per il secondo giorno era: sorridere. in generale e anche un pò a tutti...anche a discapito di sembrare stupida...tanto chi se ne frega...
ecco ed io sorrido.
esco di casa, vado alla macchina. Gomma posteriore a terra. ma porca p..... Ma io oggi sorrido! :-) entro in macchina, pioggia di cacate di piccioni. ma io sorrido (solo perchè ero già dentro l'abitacolo...non ho ancora raggiunto tali livelli zen!). Vado dal gommista. Gli sorrido. E finalmente sono ripagata. Un bel gommista, in dieci minuti smonta la ruota,toglie il chiodo, rimonta la ruota ecc...Vado a pagare e in ufficio c'è un gatto randagio adottato dall'officina. Il gommista fascinoso mi racconta la storia della micia sterilizzata che, dandola in giro senza troppe remore, aveva riempito di gattini il deposito dei pneumatici.
Sorrido.
Il bel gommista chiosa dicendomi: "sai i gatti non si fanno tutte le menate che ci facciamo noi, tipo andiamo a bere una cosa ecc, vanno dritti al sodo e via!"
E qui proprio rido.
ma secondo voi era un proposta o un consiglio???
Che ridere!!! ahahah

domenica 21 febbraio 2010

Il ritorno


Dopo mesi di assenza eccomi di ritorno...sarà stato l'inverno, il freddo, le occupazioni, la pigrizia...ma di certo non è stato perché non avessi cose da dire.
Mesi intensi, fatti di viaggi avanti e indietro da Parigi (ormai da gennaio studio lì una settimana al mese all' Ecole des hautes études en sciences sociales che si trova nel 7° arrondissement, lungo un vialone che va dalla Senna a Montparnasse); fatta di pensieri, preoccupazioni, esitazioni, sorrisi, incazzature, sogni e tanto studio del francese.
In realtà mesi piuttosto normali, come tutti più o meno possono vivere...La differenza è stata un'altra. Avrei anche avuto voglia di scrivere e raccontare i cambiamenti che stavano avvenendo ma avevo bisogno di un pò di tempo per immagazzinarli e recepirli.
Andare a Parigi è un gran passo, non per il fatto in sé ma per la scelta che c'è dietro. Purtroppo l'ostinazione a non fuggire si è rivelata sempre più spesso controproducente e non aggiungo quanto la ricerca in Italia perda credibilità e sovvenzioni statali ogni giorno che passa. Parigi come prova. Parigi come possibilità di essere qualcosa di diverso. Parigi come "so benissimo che non è cambiando luogo che risolverò i miei problemi, ma forse anche sì". E poi Parigi val bene una messa. No?
Eccomi dunque di ritorno, un pò più internazionale ma anche un pò più italiana...eh si perché ho sperimentato che quando sei all'estero e gli altri scoprono che sei italiano, iniziano parlandoti del gran comico/cabarettista/paroliere che abbiamo a capo del governo. E ci sta. Ed io non mi potrei trovare più d'accordo ecc. Però poi quando ti insultano il Paese dove vivi, nonostante non si sia affatto nazionalisti, un pò i coglioni girano. Insomma ma i francesi non ce l'hanno i loro fatti a cui pensare? Poi torno in Itala più orgogliosa e fiduciosa. Accendo la maledetta televisione e al Festival di Sanremo una monarchia stonata è in finale, la banda dei carabinieri suona Guerre stellari, Maurizio Costanzo replica il suo show, Bersani è l'ombra del suo partito e Scajola è osannato. Spengo la televisione. Accendo il computer e questa volta prenoto un volo di sola andata!