giovedì 26 febbraio 2009

Family - Parte 2


Il secondo post sulla famiglia riguarda Ruphus...il mio splendidissimo gattone persiano! L'ho avuto in un modo strano.
Strana l'amica che me l'ha portato.
Strana la storia che mi ha raccontato
Strano questo gatto.
Non usciva dalla gabbia, guardava solo il muro, non ne voleva sapere di mangiare,il suo miagolio era una sirena, ma soprattutto aveva i dread!! Eh già perchè quest'amica per presentarmelo meglio lo aveva anche lavato, ma non spazzolat oe quindi mi è toccato un gatto rasta!
per onomatopea lo abbiamo chiamato ruphus e se poi qualcuno si ricorda il latino, sa che significa rosso...il gatto ruhus ovvero rosso rossi! sto delirando lo so...ma è stata una scelta casuale, lo giuro.
Avrei aneddoti fantastici da raccontare, ma ve li risparmio...vi dico solo che sono convinta che i miei genitori gli vogliano più bene che a me...certo che quando si ha il gatto che dorme con la madre e russa all'unisono con il padre non si è messi bene. Sbaglio?

domenica 22 febbraio 2009

industrial archaelogy


C'era una volta una bambina che viveva in un posto un po' grigio dove la notte il cielo simulava l'arancione del tramonto. C'era anche una grande villa dove tantissimi bambini andavano a giocare tutti i pomeriggi e c'erano tanti scalini e tante finestre ed un terrazzo enorme che si vedeva anche il mare. E poi c'era il rumore degli aerei. Un giorno la maestra diede un tema da fare a casa: "Cosa vedi dalla tua finestra?". E la bambina raccontò dei gasometri...che a sette anni sapere cosa sono non è mica roba da tutti neh? Comunque di quelli parlò, e di come funzionassero e del loro colore e degli scacchi rossi e bianchi. Ora non ci sono più ed ogni tanto quando guarda dalla finestra ne sente un pò la mancanza. In fondo non funzionanti non facevano mica male a nessuno...

mercoledì 18 febbraio 2009

Anestesie

In questi ultimi giorni ho tralasciato un po' il blog, non perchè non avessi nulla da scrivere, anzi!, ma perchè, come si evince dal titolo del blog stesso, ho bisogno che le emozioni si sedimentino per poterne parlare...
Sono un po' come uno che ride ad una barzelletta con due giorni di ritardo! Non è gratificante, ma così sono e così mi tengo.
Nell'ordine le novità sono queste:
1) Ho iniziato yoga in una piccola palestra che sembra di essere a Berlino est, ma invece sei al Calasanzio. Insomma clero. Nonchè posto in cui ho fatto le scuole medie. Clero, cazzo! E er me che compro il "Manifesto" sembra un po' un ossimoro. Ma c'è una spiegazione, anzi più di una.
E' sotto casa, fatto che viene incontro alla mia pigrizia cronica.
Costa molto poco.
Non è la Virgin, che ci sono andata una volta e tra le cinquantenni che si allenanano senza slip, inni al sudore, guerre batteriologiche alla cellulite e cori motivazionali per sconfiggere la paura di invecchiare,ho girato i tacchi e me ne sono andata a mangiarmi un bel gelato alla facciazza loro. Eh sì perchè ancora un po' mi convincevano che il giusto modo di vivere fosse quello!
Io con la mia carnagionebiancoinverno, senza trucco e la tuta, in mezzo ad una mandria di muscoli abbronzati in completini sexy!! Ma da quando in palestra se ti metti la tuta sei uno sfigato? questa me la sono persa....
Quindi Calasanzio e yoga.
2)Questa è una cosa più seria. E la dico così com' èsenza girarci intorno. Mio zio sta morendo, e lo si sapeva che sarebbe successo, ma non così presto e non così.
Ancora non provo molto, non riesco nemmeno a piangere, sono solo in fase di pensiero. Ok che si deve morire, però soffrire agonizzanti nell'attesa no! Perchè devono farci ridurre a larve umane attaccate a milioni di tubi, perdendo ogni dignità, trasformandoci in ricordo di noi stessi? Se si sa che non c'è nulla da fare perchè non far scegliere il paziente quando è ancora in grado di intendere e volere? Mi chiedo perchè per gli animali sì e per gli umani no. Perchè se il nostro cane che è malato e sta soffrendo può essere fatto morire ed un umano no. Sono entrambi esseri viventi e a dirla tutta un animale non dichiara la sua volontà di non vivere più, anzi gli animali accettano dolore e morte e non contemplano l'interruzione volontaria della propria esistenza. L'uomo si. E per vivere in pace e morire allo stesso modo deve o sperare che gli capiti qualcosa di istantaneo, oppure emigrare dall'Italia. Però ovvio che questo è un pensiero di una ragazza che vorrebbe sperare e credere in qualcosa ma non ce la fa proprio e che ha sempre sostenuto che il primo diritto di ogni uomo sia quello di essere felice, anche se per brevi tratti.

domenica 8 febbraio 2009

airport


Amo gli aeroporti tanto quanto odio viaggiare in aereo...che poi fino allo scorso anno mi piaceva anche...quando però ti ritrovi su un volo da Sarajevo a Milano, su di una piccola supposta volante da 27 posti, piena di militari e con un caldo incredibile, ti passa la voglia.
La cosa che mi piace di più sono gli arrivi. Tutte le persone che sono lì e che aspettano trepidanti e con il sorriso. Scene proprio da film. Lunghi abbracci, lacrime, sorrisi ecc.
Che poi c'è da dire che qui in Italia siamo tutti un po' sentimentalisti...Ho visto scene di madri che piangevano in attesa dei figli che magari si erano semplicemente fatti 2 settimane di vacanza a Sharm!! Ma si può?!?!
Ecco questo per dire che io parlo degli arrivi quelli veri, gli arrivi di chi è via da molto tempo, le attese di chi aspetta qualcuno che non vede da mesi...
E dico questo perchè alcune volte sono stata quella che arrivava, altre volte quella che ha aspettato, ma soprattutto l'anno scorso ho lavorato per un po' all'aeroporto e ho osservato le persone. ..sia agli arrivi che alle partenze...
per cui posso dire che, allo stesso modo in cui adoro gli arrivi e odio i voli, mi prendono male anche le partenze (quelle degli altri ovviamente).
Quindi se qualcuno dovesse arrivare a Genova sappia che io lo vado anche a prendere ma portare giammai!!!

giovedì 5 febbraio 2009



Torno ora da un cinemino con la mia amica Lava. "Revolutionary road" con Leonardo Di Caprio e Kate Winslet di nuovo insieme dopo i tempi di "Titanic". Ma non è questo l'importante...e non sto nemmeno a raccontare bene la trama chè altrimenti vi rovinerei la visione.

La cosa che volevo dire è che mi ha fatto riflettere. Capita ogni tanto di vedere quei film dove i due protagonisti sono simboli di due modi opposti di vedere la vita e non è che uno sia giusto e l'altro sbagliato, ma semplicemente diversi e anche inconciliabili. Gli spettatori prenderanno le parti dell'uno o dell'altro a seconda del loro personale modo di vedere la vita...insomma questo è uno di quei film che se lo vai a vedere con la persona sbagliata non la smetti più di discuterci. Per fortuna ero con la cara Lava!

Ma mettendo da parte anche questo piccolo inciso, la vera cosa che vorrei raccontare riguarda il bisogno di libertà e di vivere una vita vera che mi sento addosso da sempre. Alcune volte ho anche provato a sopirlo con ambizioni più quotate del tipo casa, lavoro, famiglia e compagnia bella...ma se ci penso ora mi viene l'angoscia...non perchè non ne abbia l'età, anzi il contrario, ma incasellarsi in un meccanismo non voglio sia la fonte delle mie certezze. E ne avrei bisogno davvero di certezze!! Alla fine è tutta una questione di "felicità", per ognuno è una cosa diversa...per me è come un limone che splende anche in una giornata di nebbia...ma questa sera mi è anche venuta in mente un'altra considerazione: e se la maggior parte delle persone pensasse di essere felice ma fosse tutta un'illusione? Se passassimo il tempo a raccontarcela che vogliamo una casa tutta nostra, due figli (uno maschio ed una femmina, non sia mai il contrario!), le vacanze ad agosto, i cinema con gli amici, il libro sul comodino, il gatto che fa le fusa e via dicendo...?

Mi viene in mente il finale di Trainspotting, ma poi Nico mi dice che è da liceali anche questo...

mercoledì 4 febbraio 2009

Partenze


Ultimamente mi capita di sognare di essere in altri posti...spesso in Bosnia. Ieri notte però ero in Inghilterra. Un sogno stranissimo che per altro non ricordo nemmeno bene. Un ritorno a Londra con una comitiva di amci non meglio identificata e poi sulla costa...
Sarà per caso la voglia di andar via? Certo Freud troverebbe sicuramente una matrice sessuale ma io ci vedo il voler cambiare un po' aria.
Una volta ho fatto un viaggio in Vespa ed è stato bellissimo per la sensazione di libertà, per la possibilità di sentire gli odori della menta e della macchia mediterranea che in Corsica crescono ai cigli delle strade. Viaggiare con poche cose. Quelle indispensabili. Con buona compagna ma alcune volte è meglio soli. Viaggiare senza una meta ma con un obiettivo. Viaggiare come viaggiatori e non come turisti. Partire alla ricerca di un tesoro anche se non esiste. magari se ne trova un altro.

domenica 1 febbraio 2009

Abbagli


Se avessi saputo che quel libro era così toccante non l'avrei mai letto...magari non ora. "L'eleganza del riccio".
Poi io ho un feeling particolare con i ricci. Mi piacciono tanitssimo. Da quando sono piccola...In campeggio le sere d'estate mi mettevo a cercarli e quando li trovavo ero superfelice. Una volta avevo anche pensato di portarmene uno a casa. Allora l'avevo preso con i guanti, accarezzato e nascosto nel mio zaino di scuola pensando di nutrirlo e coccolarlo finchè non saremmo tornati a casa a Genova. Ovvimente dopo un giorno di riccio nello zaino sono stata scoperta! Mi piaceva così tanto, un musetto stupendo che ti veniva voglia di abbracciarlo non fosse stato per gli aculei...
Ma tornando al libro. Pensavo fosse un libercolo divertente, da farmi due risate, una cosa anche un po' al femminile, senza pretese...insomma carina e da spegnere il cervello.
Ovviamente non è stato così. L'ho letto tutto d'un fiato, a tratti ho provato un'empatia inaspettata (si parla anche di Anna Karenina!) e poi finisce così...puf! fine. Triste. Tanto. Che già piangevo prima figuriamoci dopo. Evabbè ma ormai ci sono abituata. ogni volta che cerco di sconfiggere la nostalgia e il malumore con qualcosa che susciti in me sentimenti opposti e non mi faccia pensare, va a finire male..
L'ultima volta è stato dopo una delusione d'amore. Film. Ovviamente scelgo Jim Carrey. Fa ridere sempre, no? No. Dal titolo sembrava un filmettino ("Se mi lasci ti cancello") adatto a superare il brutto momento che stavo passando...e invece è stato uno dei film più strazianti e belli che io abbia mai visto. Da allora ho imparato che i titoli dei film vanno letti in lingua originale. Eternal sunshine of the spotless mind forse mi avrebbe dato qualche indizio in più...
Comunque sia eccomi qui in una domenica pomeriggio fredda, grigia e desolata, sveglia da 2 ore con la voglia di tornare sotto il piumone, chiudere gli occhi e far finta che oggi non esiste. Come fosse un primo gennaio. Non pervenuto. tanto nessuno se ne accorge.
"D'ora in poi andrò alla ricerca del sempre nel mai."